Empatia ai tempi del Coronavirus… Mettiamoci nei panni dei nostri bambini!
All’università mi hanno insegnato il significato di questa parola che non conoscevo: EMPATIA = la capacità di “mettersi nei panni dell’altro”.
All’epoca, studiavo e capivo solo fino a un certo punto l’importanza e la natura di questa competenza.
Ora sono adulta, sono pedagogista e sono mamma e l’ho capito… Lo capisco ogni giorno, ogni volta che parlo con qualcuno, ogni volta che mi relaziono coi miei bambini… Lo sto capendo in questo periodo così anomalo, in cui tutto è altro rispetto al solito.
Eh si… L’empatia ai tempi del Coronavirus diventa fondamentale per la nostra sopravvivenza…
Ed è oltretutto un’empatia messa a dura prova da questa situazione di vicinanze troppo vicine e di costrizioni troppo strette da un lato e da divisioni e distanze che vengono colmate soltanto attraverso i telefoni e i social.
Sono quindi relazioni vuoi affaticate vuoi mediate e quindi innaturali.
E nonostante tutto serve… È la condizione per farcela!
Perché solo se riusciamo a indossare i panni degli altri possiamo accettare tutto questo.
I panni di medici e infermieri
I panni dei malati, delle vittime e dei loro cari
I panni di chi nonostante tutto deve continuare a lavorare
I panni degli anziani spaventati e soli
I panni di chi ha un lavoro che gli dà da vivere e non lo può fare
I panni di chi si deve chiudere in casa a lavorare o a non lavorare
I panni dei nostri bambini e di quelli degli altri.
Ecco. I nostri bambini.
Come stanno vivendo questo periodo? Abbiamo provato a immedesimarci in loro? A cercare di capire cosa sentono e cosa pensano?
Parole dei miei bambini…
“Evviva mamma! Non si va a scuola!”
“Mamma. Ho paura del coronavirus. Ho paura che lo prendete voi o i nonni.”
“Con quale amico ci vediamo oggi? Cosa facciamo? Come con nessuno? Ancora a casa?”
“Ti odio! Non voglio fare i compiti!”
“Mamma. Questa notte ho sognato che tornavo a scuola dai miei amici ed ero felice!”
“Uuuueeeeeeehhh!!!” questa è Alice stufa che vorrebbe uscire.
E noi genitori? Cosa stiamo provando?
Siamo spaventati dal virus
Siamo preoccupati per la situazione economica
Siamo stanchi perché dobbiamo stare a casa ma a casa ci sono i bambini e 1000 questioni da seguire
Siamo affaticati dalla convivenza forzata e costante
Siamo stufi di non poter uscire né dedicarci ai nostri sfoghi
Siamo confusi per le nostre abitudini completamente rivoluzionate.
E quindi riuscire ad essere empatici e comprensivi nei confronti dei nostri nostri piccoli è più dura. Ma allo stesso per loro è più importante!
Come fare per riuscirci nonostante tutto?
5 consigli pratici:
- se perdiamo la calma fermiamoci
- facciamo un respiro e cerchiamo di tornare in noi
- cerchiamo nel nostro cuore l’immagine del nostro piccolo che più ci intenerisce
- ricordiamoci quanto tutto questo sia difficile anche per lui, che è solo un bambino
- mettiamoci alla sua altezza e cominciamo così: “Ti capisco tesoro. Dimmi cosa c’è…”