Conoscenza di sé: perché imparino a interrogarsi e a capirsi…
Durante una discussione tra i miei tre ometti:
“Ma come? Hai paura del dentista? Non ti fa niente!” il Primogenito al Secondogenito, che ha il terrore di farsi togliere la carie.
“Beh, ma io non ho paura del buio e dei ladri, tu si!” la risposta pronta.
E Simone, il Terzogenito, “Anch’io ho paura del buio, ma non dei ladri. Però ho paura degli insetti.”
“Eh sì. Queste sono le vostre paure, ma poi ognuno di voi ha un superpotere, proprio come i supereroi!
Lorenzo ha il superpotere dell’ascolto delle storie: si concentra tantissimo, non si distrae mai e si ricorda tutto.
Tommaso ha il superpotere di sapere far ridere gli altri: adulti, bambini grandi e piccoli.
Simone ha il superpotere di perdersi nel suo mondo: lì nessuno lo può disturbare e vive in un universo meraviglioso e fantastico.
Anch’io e il papà abbiamo le nostre paure e i nostri superpoteri…”
Ognuno ha le sue fragilità e i suoi punti di forza. La cosa più importante è conoscere le une e le altre, per affrontare le proprie difficoltà e saper utilizzare al meglio le proprie risorse!
Ecco. Questo è il primo obiettivo per i nostri figli:
Che imparino a conoscersi…
Che sappiano il più possibile come funziona quel vortice di emozioni e di sensazioni che li abitano…
Che provino a chiedersi il perché dei loro comportamenti, dei loro pensieri, delle loro reazioni…
Che si chiedano che persone sono e che persone vogliono diventare…
Che accettino le proprie debolezze e traggano soddisfazione e forza dai loro pregi…
Da dove partire? Questi sono i 5 passi verso la Conoscenza di sé per i nostri figli:
- Parliamo con loro, fin da piccoli, di tutto. Non solo di quello che si vede intorno a noi ma anche di quello che è nascosto.
- Abituiamoli a indagare il mondo dei pensieri, delle emozioni e dei sentimenti.
- Chiediamo loro come si sentono, come mai si sono comportarti in quel modo, cosa li ha turbati.
- Aiutiamoli a trovare le parole giuste per esprimere quello che provano e che si aggroviglia nella loro pancia.
- Troviamo con loro delle soluzioni pratiche alle loro fatiche, mostrando loro che c’è sempre un modo per superarsi se ci si impegna.
E da parte nostra?
Ricordiamoci di non mostrarci invincibili e perfetti…
Di condividere (senza esagerare) le nostre emozioni “faticose” e le nostre fragilità…
Di mostrarci empatici e comprensivi, il più possibile…
Se faremo un buon lavoro li aiuteremo da un lato a raggiungere un buon grado di controllo emotivo e fisico, dall’altro a relazionarsi con maggiore serenità con le persone che incontreranno nella loro vita.
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